E
’ la stele di Enzo Cucchi a dare il benvenuto all’Alexander
Museum Palace Hotel. Defnirlo un hotel è riduttivo.
L’Alexander è un’opera d’arte dove pulsa il cuore del suo
mecenate-proprietario: il conte Alessandro-Ferruccio Marcucci
Pinoli di Valfesina. Nani per gli amici. Ed è con questo nome che
lo si ritrova anche negli angoli più intimi della sua originalissima
creazione. Personaggio eclettico, aspirante Papa, una vita
dedicata a mille passioni tra le quali spiccano quella per l’arte e
quella per lamoglie, compagna di vita da 44 anni.
La “creazione” si sviluppa su nove piani in un angolo del
lungomaredi Pesaro, cittàspessodimenticatadai turisti, eci lascia
sbalorditimanmanochesaliamoscorrendo le63camereognuna
afdata ad artisti diferenti, spesso sconosciuti. Ci sono voluti
quattro anni di intenso lavoro, ma il risultato è sorprendente.
Architetti, ingegneri,masoprattuttoartisti,hannoresol’Alexander
unmuseo da scoprire tutto insieme o un po’alla volta.
I
t is Enzo Cucchi’s obelisk that welcomes one to the Alexander
Museum Palace Hotel. Calling it a hotel is belittling. The
Alexander is a work of art where its benefactor-owner ‘s
heart pulsates: Count Alessandro-Ferruccio Marcucci Pinoli di
Valfesina. Nani for friends. And it is with this name that one
fnds him even in the most intimate corners of his very original
creation. Eclectic character, aspiring pope, a life dedicated to
thousands of passions, among which stand out that for art and
his wife, a life companion of 44 years.
The “creation” unfolds on nine foors along a section of the
seawalk in Pesaro, a city often forgotten by tourists. We are
stunned little by little as we ascend, viewing the 63 rooms, each
of which entrusted to a diferent – often unknown – artist. It
took ten years of intensive work, and the result is surprising.
Architects, engineers, but above all artists, have made the
Alexander a museum to discover all at once or bit by bit.
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Spring 2012